Le strade sicure le fanno lx compagnx che le attraversano

Nei giorni scorsi abbiamo appreso, attraverso dei video ormai ben noti, che a Milano una ragazza indifesa è stata aggredita e malmenata ripetutamente da tre vigili con manganello, calci e spray al peperoncino.
Il giorno dopo un ragazzo a Livorno, già immobilizzato, è stato preso a calci in faccia e tenuto per il collo da due carabinieri.

Si tratta delle ennesime violenze sbirresche, che hanno come target le soggettività marginalizzate, razzializzate, queer e sex workers.

Sappiamo bene che non si tratta di casi isolati o di mele marce e che di fatto la gran parte delle violenze di Stato venga perpetrata lontano da telecamere indiscrete, rimanendo ai più sconosciuta.

Questi recenti episodi sono, in effetti, alcuni dei pochi casi di aggressione che sono stati immortalati dalle telecamere e che hanno quindi goduto di una certa attenzione mediatica. Attenzione che spesso, come in questo caso, si trasforma in puro voyeurismo.
I video, senza alcun rispetto per la vittima, sono stati diffusi dalle varie testate giornalistiche, veicolando una narrazione spesso razzista e transfobica e distogliendo l’attenzione dal reale problema: la repressione sistemica delle esistenze marginalizzate e non ciseteronormate.

L’accusa rivolta alla donna (victim-blaming), di aver importunato dei bambini, diffusa dai sindacati di polizia e pure confermata dall’assessore alla sicurezza, di fatto è stata smentita dalle testimonianze e rappresenta la solita infamia perbenista (i bambini, perché nessuno pensa ai bambini!).
Si è trattato al massimo di qualche schiamazzo.
C’è da chiedersi piuttosto perchè a una persona turbata da un disagio psichico non vengano offerti altro che sbirri e botte come unica soluzione al suo malessere.

Davanti alle reiterate violenze di Stato, ribadiamo che le strade sicure le fanno lx compagnx che le attraversano, non la polizia che ci manganella e uccide!
Non si tratta di abuso di potere, poichè ogni forma di potere è abuso! Abusiva è l’autorità delle divise sui nostri corpi!

A poche settimane dal pride e a fronte di questi eventi, ci teniamo a ricordare la polemica innescatasi l’anno scorso riguardo alla presenza o meno dell’associazione POLIS APERTA alle varie sfilate.
Per noi non ci sono mai stati dubbi sul fatto che non siano benvenutx e che non ci sia alcun orgoglio a sfilare fianco a fianco con gente in divisa simbolo per altro di violenza e oppressione.
Preferiamo ricordarlo a chi oggi sfoggia lacrime di coccodrillo e comunicati solidali e che domani magari farà finta di niente.

FUORI POLIS APERTA DAL PRIDE!

Lab TFQ