JIN JIYAN AZADI – La rivoluzione delle donne in Kurdistan 17/11/2023


Iniziativa a cura di alcune compagne femministe che attraversano lo spazio autogestito di via de rubeis.

Venerdì 17 novembre 2023 _ ore 19.30
presso lo Spazio Autogestito di Via De Rubeis 43 a Udine

Presentazione del libro
“Jin Jiyan Azadi – La Rivoluzione delle donne del Kurdistan”
Curato dall’Istituto Andrea Wolf e pubblicato da Tamu Edizioni

Jin, Jîyan, Azadî raccoglie le voci di venti rivoluzionarie curde e le compone in un’architettura maestosa: le combattenti ci offrono attraverso memorie private, lettere e pagine di diario una profonda riflessione su un percorso che non inizia con la riconquista di Kobane del 2015 ma ha radici ben più lontane. Per la prima volta scopriamo dalla prospettiva delle protagoniste la visione del mondo e le scelte di vita che le hanno portate alla guida di una guerra di liberazione, oltre che di un epocale progetto di trasformazione dei rapporti tra donne e uomini, tra nazioni e tra specie viventi. La loro proposta di una via d’uscita ci cattura e destabilizza i nostri canoni culturali.

Vi aspettiamo per il BUFFET VEGAN di autofinanziamento _ ore 19.30
E a seguire la PRESENTAZIONE del libro _ ore 20.30

Approfondimento:

Jin Jiyan Azadi
La Rivoluzione delle donne del Kurdistan

Curato dall’Istituto Andrea Wolf
e pubblicato da Tamu Edizioni

“Questo testo è stato scritto nel settimo anniversario del massacro di tre rivoluzionarie a Parigi (9 gennaio 2013 a Parigi vengono uccise dai servizi segreti dello stato turco Sakine Cansiz, fondatrice del PKK, Fidan Dogan,e Leyla Saylemez). Per noi donne curde cominciava allora una lunga giornata che sarebbe trascorsa sotto l’ombra della sofferenza e della rabbia. L’anniversario ci ricorda il dolore che si è fatto strada in noi e che in giorni come questo sentiamo più profondamente; quante vite abbiamo perso, quante ne abbiamo date per il bene della lotta per la libertà. (…) La nostra lotta è cresciuta e ha superato le frontiere grazie al loro ricordo e a tutto quello che hanno creato, non solo tre rivoluzionarie, ma migliaia di donne hanno dato la propria vita per questa lotta di quasi mezzo secolo. Il ghiaccio che il patriarcato ha innestato nella nostra memoria, corpo, coscienza e mente, si sta sciogliendo.

(…) Con la luce che arde negli occhi di una guerrigliera che costruisce il futuro sulle montagne delle Filippine, appicchiamo il fuoco alimentato da una guerrigliera sulle montagne del Kurdistan. Le oscure gallerie della storia si stanno illuminando una a una. Il silenzio che copriva i sussurri nelle gallerie buie, si sta trasformando in parole, grida. Non importa dove o quando, questa voce ci dice: la resistenza delle donne è un torrente che non si secca mai, è un fiume che, per quanto si cerchi di ostacolarne il passaggio, troverà sempre la sua strada.
Questo libro è il risultato del lavoro collettivo di un gruppo di donne che vogliono abbandonarsi al flusso di quel fiume e ripercorrerne la storia. E’ il risultato delle testimonianze di donne e della consapevolezza di un gruppo di compagne internazionaliste, coscienti che l’illuminazione della storia è più di un indagine, è una ricerca di senso, un primo passo verso la creazione di se stesse. (…)

In oltre quarant’anni di lotta, le donne curde non hanno avuto neanche una volta la possibilità di fermarsi e respirare, di descrivere e affrontare quello che hanno vissuto. Ci sono molte storie che non sono ancora state raccontate, molte esperienze che non si sono trasformate in coscienza e tante realtà che non hanno avuto l’opportunità di aprire la strada alla verità. Nascosta nelle nostre coscienze, nei ricordi, nei dolori, c’è la storia non scritta di migliaia di donne. Ora, il lavoro condiviso delle nostre compagne ha unito gli sforzi per portare alla luce questa storia. Esse si sono assunte un compito tanto difficile quanto significativo – scrivere la storia del Movimento delle donne curde.

Il libro è firmato dall’Istituto Andrea Wolf, nato nel 2019 in Rojava e che prende il nome dalla militante internazionalista tedesca, conosciuta anche come Sehid Ronahî, che fu uccisa nel 1998 mentre combatteva per la libertà del Kurdistan.