

“No pride in genocide” perchè finchè la Palestina non sarà libera nessunx sarà liberx.

Dopo quasi due anni di genocidio facciamo ancora più nostra questa istanza proveniente dalle persone queer e trans palestinesi e mediorentali, rifiutando ogni forma di queer-washing e depotenziamento delle nostre lotte. Occupare lo spazio pubblico con i nostri corpi queer ed indisciplinati ci sembra fondamentale e necessario, soprattutto quando altri corpi in altre geografie non possono farlo senza rischiare la vita o ripercussioni repressive pesantissime.
Ma non serve andare tanto lontano per vederci spazzatx via, silenziatx e nascostx come polvere sotto al tappeto. Zone rosse, decreti “sicurezza” ultra repressivi tramutati in leggi, militarizzazione e riarmo in preparazione alla guerra interna ed esterna allo Stato, invalidazione continua delle nostre vite, marginalizzazione e violenza transfobica… non sono cose lontane ma “prodotti” tutti nostrani!
Ebbene la domanda sorge spontanea: allora cosa celebriamo durante un pride? Davvero vogliamo sentirci “inclusx” e diventare un ingranaggio oliato di una società malata e marcia? Davvero ci sta bene essere accettatx solo se non disturbiamo? Se non diamo nell’occhio? Se siamo presentabili e decorosx consumatorx? Davvero pensiamo di poter cambiare le cose “dal di dentro?” Ci interessa davvero essere accettatx e assimilatx? A tutte queste domande la nostra risposta è NO!
Per queste ragioni abbiamo deciso di riprenderci lo spazio pubblico, con i nostri corpi non conformi e le nostre vite ed esperienze dissidenti. Abbiamo deciso di farlo attraverso una festa, rivendicandoci la gioia e la queerness, la rabbia e l’indecorosità, lo stare insieme e creare relazioni e comunità.
Abbiamo scelto per questa festa l’immagine di Divine, iconica drag queen che oltraggiò l’America e fu anche definita la donna più disgustosa al mondo. Noi l’amiamo per tutto ciò che rappresenta e ha rappresentato nella cornice di una società bigotta e borghese come quella americana.
E’ con questo spirito che vi invitiamo a partecipare alla nostra festa, con chiaro in mente che tutto va distrutto perchè non c’è niente da salvare, con il desiderio di ricostruire e ricostruirci con impulsi e tensioni nuove. Per farlo dobbiamo vederci, riconoscerci l’unx l’altrx, solidarizzare, unirci e potenziarci. Lo dobbiamo fare dai margini, non come luogo da abbandonare al più presto ma come luogo da abitare, come diceva bell hooks, perchè è lì che dimorano radicalità e resistenza ed è da lì che con orgoglio vogliamo partire.


Ci vediamo sabato 19/07 dalle 19:00 al Parco di Cemento (KK) con performances, musica, distro e tanta voglia di stare assieme!


P.S. Rimanete sintonizzatə per sapere di più sul programma!!