Nostro intervento fatto al corteo dell’8 marzo a Trieste

Nostro intervento fatto al corteo dell’8 marzo a Trieste

Di recente a Udine è stata avanzata una mozione di matrice Leghista (fascista e razzista: chiamiamo le cose come stanno) contro l’uso del velo integrale nei luoghi pubblici. Lo stesso è stato definito uno “strumento di segregazione e simbolo di un’identità culturalmente aliena ai valori occidentali”. C’è di più, l’Europarlamentare leghista Cisint si è persino lanciata in un accorato appello, chiedendosi “Dove sono le femministe di sinistra???” al fine di trovare supporto ai propri deliri razzisti creando un’abile opposizione tra lei, portatrice della Fiamma della Libertà, e coloro che, evidentemente, invece, tacciono in quanto vere nemiche delle donne.

Be’, Cisint, per quanto riguarda noi, te lo diciamo dove sono questU femministU: NON. CON. TE! Vogliamo sottolineare infatti che non ci stiamo ad essere usatU come pupazzi da evocare a vostro piacimento in quella che definite (e citiamo) “una battaglia contro la sottomissione della nostra Costituzione a chi vede le donne solo come oggetti sessuali”. E lo sapete perché? Perché questa cultura che chiamate aliena e che a vostro dire riduce le donne a oggetto non diverge granché dai bei valori del sacro Occidente!
Partiamo dal presupposto che a noi le religioni ci fanno schifo tutte, perché sono solo una scusa per la sopraffazione dei popoli in generale e delle donne e identità non conformi in particolare. Ci schieriamo senza indecisioni contro tutte le Chiese -qualunque nome e forma abbiano assunto- che ogni giorno tentano di erodere i diritti che ci siamo conquistatU. 
Forse abbiamo dimenticato che il Papa abita qui da noi? Forse abbiamo rimosso la politica misogina e omolesbotransfobica che la Chiesa Cattolica porta avanti? No. Noi non dimentichiamo che i vostri santissimi simboli di pace sono solo pistole puntate contro la nostra autodeterminazione e non permetteremo di essere usatU per legittimare il vostro razzismo.
Decolonizziamo il nostro sguardo e pensiero. La cosa più femminista e intersezionale che possiamo fare è rifiutare la retorica della donna velata come vittima inconsapevole, incapace di autodeterminarsi e bisognosa dell’aiuto della “donna occidentale emancipata”. Tutto questo è il prodotto di una narrazione colonialista che mira a sminuire l’autonomia delle donne musulmane. Le priva della possibilità di esprimere e affermare le proprie scelte, della propria agency e invalida le forme di resistenza al patriarcato che scelgono di mettere in atto, indossando un velo o meno e qualsiasi siano le motivazioni che hanno per farlo. Come del resto vale per qualsiasi vestito che una donna vuole indossare. Sono solo affari suoi e non dovrebbe essere oggetto di discussione. 
Come sempre denunciamo la politica che usa i nostri corpi come scusa per la repressione, che ci trasforma in bandiere da sventolare per creare un falso senso di insicurezza, per spingere le persone a tapparsi volontariamente in una bella prigione reazionaria.
Non è a nostro nome che porterete avanti le vostre guerre ideologiche camuffate da doni di libertà. Perché a voi quella libertà fa paura: temete i nostri spiriti combattivi così come i nostri corpi, sempre troppo coperti o troppo nudi. E non avete alcun interesse ad ascoltare le voci di chi veramente lotta per cambiare le cose, perché l’unico cambiamento a cui ambite è quello che vi permetterà di fare piazza pulita di ogni minimo ostacolo tra voi e il Potere.
Noi siamo parte di quegli ostacoli ed è per questo che cercate in ogni modo di calpestarci, salvo quando avete bisogno di usarci come scudo. E allora ecco che seguono le narrazioni di come anche “per il nostro bene” state limitando le libertà di tuttU.
Pensiamo anche alla recente istituzione delle zone rosse in varie città d’Italia, tra cui Udine e Trieste, alla militarizzazione pervasiva delle nostre strade. E’ chiaro: cosa può farci sentire più sicurU di uomini armati di mitra che se ne girano liberamente per la città? Cosa ci fa sentire più a nostro agio dell’accanimento del Potere contro chi è colpevole di non avere la giusta faccia, portamento o vestiario per girare nello sciccosissimo centro cittadino? Cosa ci fa sperimentare meglio il senso di armonia, se non essere consapevoli che si partirà dalla liberazione delle zone “bene” dalle persone razzializzate per poi intraprendere un percorso di pulizia sempre più meticoloso?
Quindi, tornando alla nostra Cisint, ecco dove stanno lU femministU: a far presente che il re è nudo, perché il vestito della festa è intessuto di bugie e sotto si vede benissimo il mostro che siete. Siamo in piazza oggi per ribadire anche questo: noi tuttU faremo il possibile per evitare che il vostro razzismo renda invivibile lo spazio pubblico. Non saremo complici delle vostre politiche securitarie volte solo ad eradicare qualsiasi forma di dissenso. E non presteremo mai il fianco alla sopraffazione, neppure quando si presenta con la bella e finta faccia dei “giusti ideali”.
Noi siamo qui per lottare insieme, per ribellarci, con i nostri modi e tempi e mettendo da parte l’ego Occidentalicentrico e il senso di superiorità a cui siamo statU educatU. Siamo qui per andare avanti, mentre voi, che sguazzate nello schifo del mondo che essudate senza vergogna, provate di tutto per frenarci.
E non ci riuscirete.

Presidio contro DDL e ZONE ROSSE a UDINE

Riceviamo e diffondiamo con invito a PARTECIPARE!

22/02/2025, ore 11.00 a Udine, Piazza della Repubblica.

NO PACCHETTO SICUREZZA – NO ZONE ROSSE

Invitiamo a partecipare SABATO 22 FEBBRAIO 2025 al presidio contro il “PACCHETTO SICUREZZA” (ddl 1236 ex 1660) , attualmente in fase di approvazione al Senato e contro l’applicazione delle “ZONE ROSSE”.

Il “PACCHETTO SICUREZZA” prende di mira tutte le persone marginalizzate, dissidenti e ribelli, colpendo in primis quelle prive di cittadinanza italiana, passando a chi si trova a lottare per non soccombere alla violenza statale nelle carceri e nei Cpr fino a chi esprime dissenso e solidarietà contro la repressione.
Vengono aggravate quindi di molto le pene e severamente punitx chi lotta con le forme più basilari di protesta. Tutto questo in un quadro legislativo che vede invece aumentare spropositatamente e indiscriminatamente il potere della polizia e la sua arbitrarietà nell’usarlo.

Ma se il “pacchetto sicurezza” non è ancora definitivamente approvato, le zone rosse sono invece già una realtà effettiva.
Dopo una direttiva emanata a dicembre 2024 dal Ministro dell’interno, questa ordinanza ha iniziato ad essere applicata in numerose città italiane.
A Udine è stata stabilita una zona rossa che copre buona parte della città che durerà dal 16 gennaio al 10 marzo e sarà probabilmente estesa nel tempo secondo un non meglio definito “stato di emergenza“.

Cosa può succedere in questa zona rossa?
La polizia può disporre l’allontanamento di tutte quelle persone che, a suo arbitrario giudizio, stiano manifestando “comportamenti aggressivi, minacciosi o insistentemente molesti”, oppure che abbiano precedenti penali (anche non definitivi) relativi a diverse fattispecie di reato commesse nei pressi delle infrastrutture di trasporto pubblico.

Risulta evidente la totale discrezionalità del potere decisionale conferito alla polizia al fine di reprimere e controllare, creando le premesse per una progressiva restrizione della libertà, oggi di alcunx e domani di tuttx.

Il diritto a vivere gli spazi della città che abitiamo non è oggetto di trattativa e non ci arrenderemo facilmente davanti a disposizioni che calano dall’alto, dal sapore spesso propagandistico che non fanno altro che aumentare disagio ed esclusione.
Lotteremo per difendere ogni centimetro che vorranno portarci via e per solidarizzare con tutte lx indesiderabili che in questo modo finiscono sempre più marginalizzatx e isolatx.

Assemblea NO DDL Sicurezza NO zone rosse di Udine

 

24/01 QUEERCORE how to punk a Revolution – CINEFORUM

VENERDì 24 GENNAIO ore 19.30 APERICENA VEGANA (e gluten free). a seguire PROIEZIONE di: QUEERCORE – HOW TO PUNK A REVOLUTION An Oral history di Liam Warfield, Walter Crasshole and Yony Leyser

Il documentario ripercorre la storia della scena Queercore, originariamente inventata a tavolino da una manciata di giovani punk queer di Toronto e San Francisco, fino al suo affermarsi come una REALE e rilevante rivoluzione, attraverso interviste esclusive a protagonisti come Bruce LaBruce, G.B. Jones, Jayne County, Kathleen Hanna delle Bikini Kill e Le Tigre, il regista e autore John Waters, Lynn Breedlove dei Tribe 8, Jon Ginoli dei Pansy Division e molti altrx.

Attraverso materiali e fotografie inedite, ristampe di zine dell’epoca, Queercore è una testimonianza storica della politica e della cultura gay radicale e un importante riferimento per coloro che desiderano comprendere meglio questo movimento esplosivo (anche se odiano il punk!)

LOTTERIA DI FINE anzi INIZIO ANNO DELLA LABORATORIA TFQ

LOTTERIA BENEFIT per sostenere la LABORATORIA TFQ

Vorresti sostenere la tua comunità transfemminista e l’autogestione in città e non sai proprio come fare?
Abbiamo pensato ad un modo che fa proprio al caso tuo…
Aggiudicati subito uno o più biglietti della lotteria di fine anno!
Puoi chiedere a unx compa che conosci oppure li puoi trovare alle nostre iniziative!
(1 biglietto = 5 euro)

Estrazione premi: 1 febbraio durante una nostra iniziativa che verrà presto annunciata, state sintonizzatx!

Elenco premi in ordine casuale
– libro, la dieta vegan per lo sport
– libro, il quaderno delle confetture straordinarie 
– libro SORPRESA
– 1 ZINE SISTERRRUDE
– libro, la felice e violenta vita di maribel ziga
– lettura tarocchi 5 carte, online o in presenza
– stampa cianotipia
– buono dolci vegan presso una ottima pasticceria locale
– buono lezione maglia/uncinetto  
buono lezione tessuti aerei/giocoleria 
– ginger beer autoprodotta
– sapone autoprodotto 
2 x agendine rilegate a mano
– adesivi
– spillette 
– anello autoprodotto bellizzimo
– cartoline antirep
– oleolito di iperico un vasetto diy
– tintura madre di rosa canina una boccetta diy
calendario anticlericale
– 0.500 grammi di pasta bio iris (o alternativa senza glutine RISO BASMATI BIO)
– marmellata di arance
– ragù di seitan
– PREMIO RISCHIO!

FESTA DI FINE ANNO DELLA LABORATORIA TFQ – 21/12

SAFE DISCO – FESTA DI FINE ANNO DELLA LABORATORIA TFQ
Sabato 21 dicembre, a partire dalle ore 20:00
A Udine, presso lo Spazio Autogestito in via de Rubeis 43

SAFE DISCO – FESTA DI FINE ANNO DELLA LABORATORIA TFQ

Crea lo spazio che vorresti trovare!
Hai sempre desiderato una serata durante la quale scatenarti al ritmo dei tuoi pezzi preferiti in un ambiente safer?
Vieni a costruire insieme a noi l’evento che vorresti trovare, dove poter muovere il tuo corpo liberamente senza giudizi o sguardi indesiderati e rivendicare tutto lo spazio che meriti di occupare in un ambiente non performativo!
Ogni genere musicale è ben accetto, quindi prepara la tua playlist più sfrenata perché potrai supportare la serata grazie a dei gettoni che ti permetteranno di assicurarti di scatenarti in pista sulle note del tuo brano preferito…o richiedere il più detestato dellx presenti! Non tutto è perduto però, se ti sanguinano le orecchie al solo pensiero, puoi bloccare la canzone incriminata con un gettone malus che salverà i tuoi timpani dall’odiato tormento sonoro per il resto della serata.

– Per placare il tuo appetito troverai a partire dalle ore 20:00 buffet con cibo vegan e senza glutine e beveraggi!

Troverai anche le distro femministe e le autoproduzioni per supportare lo spazio come e quanto puoi!

EVENTO SEPARATO: abbiamo deciso di proporvi una serata non mista, aperta a tutte le soggettività trans/non binary/donne/lesbiche/queer, a prescindere dal vostro passing.
Insomma, no maschi etero cis questa volta. Confidiamo nella comprensione da parte delle persone alleate della necessità che abbiamo di questi spazi e di momenti di cura e potenziamento per noi, come soggetti oppressx dall’etero-cis-patriarcato.

Se hai bisogno di ulteriori informazioni puoi contattare su Telegram @cocothebrave @echinococco

Come al solito no fasci, no razzisti, no sessisti, no queerfobici, no sionisti, no amicx di guardie né amicx di stupratori.

28/11 CINEFORUM TRANSFEMMINISTA

GIOVEDì 28 NOVEMBRE

ORE 20 APERICENA VEGAN di AUTOFINANZIAMENTO
(non saltare la cena e vieni a mangiare con noi così puoi sostenere le tux transfemministx preferite e l’autogestione!)

a seguire proiezione di:

THE STROLL (2023)

v.o sub ITA

Un film doc di Kristen Lovell e Zackary Drucker sulla storia delle sex worker transgender che hanno lavorato e vissuto nel Meatpacking District di New York raccontata in prima persona da loro stesse.
Una storia corale sulla violenza di strada, della polizia, della media borghesia moralista delle eterocisnormatività, con in background il processo di gentrificazione che ha attraversato il quartiere trasformandolo da luogo abitato da chi veniva consideratx “scarto umano” a fiore all’occhiello delle politiche securitarie di Rudy Giuliani, allora sindaco della città, che faceva leva sulle classiche paure del cittadino medio borghese americano, come al solito costruite ad arte per essere funzionali al sistema capitalistico.

Si parla di sorellanza e autodeterminazione, intersezionalità delle lotte e l’importanza di organizzarsi con le proprie compagnx nella lotta!

STRIAMENTS #4 – Domenica 10 novembre

10/11 STRIAMENTS #4 – La laboratoria TFQ di Udine presenta la quarta edizione di STRIAMENTS la nostra giornata di autogestione dedicata alle autoproduzioni erboristiche, fermentazioni, cura collettiva e come sempre contro la repressione. Insomma roba da striatis!

programma
ore 11.30 L’INASPETTATO IMPATTO EMOTIVO DELLA REPRESSIONE e come le piante vengono in nostro soccorso!

Chi è impegnatx in lotte radicali, fa i suoi ragionamenti su una eventuale repressione che, un giorno, potrebbe o meno arrivare. Spesso però non è possibile prevedere, e nemmeno riconoscere immediatamente i segnali degli effetti più profondi che sgradite attenzioni sbirresche agiscono sui nostri corpi e le nostre menti.
Ancora una volte le nostre amiche piante, possono venire in nostro aiuto, assieme ad una solidarietà puntuale e una cura collettiva che non devono mai mancare.
In tempi in cui qualsiasi forma di dissenso è altamente criminalizzata (vedi ddl1660, solidarietà alla palestina e lotte anticarcerarie, ambientaliste etc etc) ci sembra oltre che attuale, necessario affrontare collettivamente questi temi trasformando le nostre umane fragilità in punti di forza contro la repressione.

ore 13.00 PRANZO SOCIALE SENZA SFRUTTAMENTO ANIMALE quindi VEGAN. Il menù sarà completamente privo di glutine per rendere il pranzo veramente inclusivo.

ore 15.00 MI FRIZZA LO ZENZERO – Impariamo a fare la ginger beer (e altre bevande frizzanti) col potere conferitoci dalla fermentazione casalinga. Dimostrazione pratica di creazione dello starter per la fermentazione e idee per ricette da sperimentare.

dalle ore 16.30 DJ SET CON TRIPTAMICA quando siamo caldx PRESENTAZIONE di NOTHING TO DECLARE di LILADLAND (liadland.bandcamp.com/)

Liad performer, attivista queer e sex worker, ebrea dissidente originaria dalla Palestina il cui lavoro artistico riflette oltre venticinque anni di attivismo politico in Palestina e in Germania con un particolare focus sulla liberazione della Palestina, le lotte decoloniali, il femminismo, i diritti delle sex workers e le lotte queer.

a seguire KARAOKE!!

SEMPRE DISTRO E CIBARIE