STRIAMENTS #4 – Domenica 10 novembre

10/11 STRIAMENTS #4 – La laboratoria TFQ di Udine presenta la quarta edizione di STRIAMENTS la nostra giornata di autogestione dedicata alle autoproduzioni erboristiche, fermentazioni, cura collettiva e come sempre contro la repressione. Insomma roba da striatis!

programma
ore 11.30 L’INASPETTATO IMPATTO EMOTIVO DELLA REPRESSIONE e come le piante vengono in nostro soccorso!

Chi è impegnatx in lotte radicali, fa i suoi ragionamenti su una eventuale repressione che, un giorno, potrebbe o meno arrivare. Spesso però non è possibile prevedere, e nemmeno riconoscere immediatamente i segnali degli effetti più profondi che sgradite attenzioni sbirresche agiscono sui nostri corpi e le nostre menti.
Ancora una volte le nostre amiche piante, possono venire in nostro aiuto, assieme ad una solidarietà puntuale e una cura collettiva che non devono mai mancare.
In tempi in cui qualsiasi forma di dissenso è altamente criminalizzata (vedi ddl1660, solidarietà alla palestina e lotte anticarcerarie, ambientaliste etc etc) ci sembra oltre che attuale, necessario affrontare collettivamente questi temi trasformando le nostre umane fragilità in punti di forza contro la repressione.

ore 13.00 PRANZO SOCIALE SENZA SFRUTTAMENTO ANIMALE quindi VEGAN. Il menù sarà completamente privo di glutine per rendere il pranzo veramente inclusivo.

ore 15.00 MI FRIZZA LO ZENZERO – Impariamo a fare la ginger beer (e altre bevande frizzanti) col potere conferitoci dalla fermentazione casalinga. Dimostrazione pratica di creazione dello starter per la fermentazione e idee per ricette da sperimentare.

dalle ore 16.30 DJ SET CON TRIPTAMICA quando siamo caldx PRESENTAZIONE di NOTHING TO DECLARE di LILADLAND (liadland.bandcamp.com/)

Liad performer, attivista queer e sex worker, ebrea dissidente originaria dalla Palestina il cui lavoro artistico riflette oltre venticinque anni di attivismo politico in Palestina e in Germania con un particolare focus sulla liberazione della Palestina, le lotte decoloniali, il femminismo, i diritti delle sex workers e le lotte queer.

a seguire KARAOKE!!

SEMPRE DISTRO E CIBARIE

25/05 RE.DILDA – Festa Transfemminista Queer

L’assemblea della D.I.L.D.A nata l’anno scorso per costruire complicità
e resistenze durante l’adunata degli alpini, invita

SABATO 25 MAGGIO 2024
Re D.I.L.DA – Giornata Transfemminista Queer – PARCO DI CEMENTO DEI
RIZZI ARDITO DESIO
(in caso di maltempo ci vediamo allo spazio autogestio di vdr 43)

Dopo un anno dall’adunata siamo tornatx, in barba ai “washing” di
svariati colori che ci vogliono funzionali al sistema e alla guerra, per
ribadire il nostro antimilitarismo, in solidarietà alla Resistenza
Palestinese, contro la progressiva militarizzazione della società e
delle nostre vite. La repressione verso chi si oppone a queste logiche
di dominio colpise sempre più duramente e questa giornata nasce anche
per sostenere chi si trova inguaiatx per aver espresso dissenso, in
particolare durante l’adunata che si è tenuta a Udine a maggio 2023.

23/12 La Laboratoria tfq incontra Frute : FRUTE MASS


Frute Mass  23 dicembre 2023
Programma!

ore 16—17 Laboratorio Tarocchi e intuizione con @naturaviolenta
Lab aperto a neofit*, persone che leggono già le carte e persone che vorrebbero cominciare a farlo: condivideremo buone pratiche e strumenti per la lettura dei tarocchi, lo sviluppo della propria intuizione, tecniche di rilassamento e concentrazione per favorire l’ascolto delle carte, introduzione a diversi mazzi di tarocchi, libri utili e infine una lettura collettiva orizzontale ma guidata. Max 10 partecipanti.

ore 17—19 Laboratorio Yoga e attivismo con @divinevandekamp
Una pratica di Ashtanga Yoga, aperta a persone di qualsiasi livello, seguita da un confronto su come proprio la pratica della stessa possa diventare uno strumento per l’attivismo.
L’Ashtanga Yoga, ponendo l* studente in uno stato di attenzione maggiore, sviluppa necessariamente empatia e sensibilità. Per questo è necessario immaginare uno Yoga che sia sensibile anche a temi etici quali antirazzismo, antispecismo e giustizia sociale.
max 15 partecipanti

Per partecipare ai laboratori:
Contributo incrementale responsabile da 10 a 30 €
Biglietto sospeso: puoi donare un biglietto per consentire di partecipare a chi non ne ha la possibilità economica
Necessario prenotare!
Per iscriversi: rivistafrute@gmail.com con in oggetto “YOGA” o “TAROCCHI”, oppure scrivici in DM!
Dopo la pratica su prenotazione, il confronto su yoga e attivismo sarà aperto a tutt*!

Dalle 19.00 Buffet vegan a cura della Laboratoria TransFemmQueer e @alessia_beltrame
+ selezione musicale con Urania Impoverit3

Dalle 20.30 Presentazione di Frute 7 insieme ad alcune autrici. Chiacchierata informale e confronto a partire dai temi proposti dal magazine.

STRIAMENTS #3 domenica 10 dicembre

Qualche settimana fa abbiamo gridato (tra le altre cose) nelle varie piazze in cui ci trovavamo “Tremate, tremate le streghe sono tornate!” , per rendere questa frase veramente ma veramente vera verissima, bisogna passare per forza dalla teoria alla pratica e fare cose da streghe!
Vi invitiamo tuttx (ebbene si, evento misto) alla terza edizione di “STRIAMENTS*” per una giornata di condivisione di pratiche, saperi, piaceri, cibarie, chiacchiere, per prenderci cura di noi, star bene e riflettere su quanto (e perché) della nostra salute deleghiamo e perché non ci ascoltiamo o abbiamo disimparato a farlo. Una giornata per disconnettersi dai vari dispositivi tecnologici e riconnettersi tra noi e con noi stessx!

Quindi DOMENICA 10 DICEMBRE venite a trovarci nello Spazio Autogestito di via de Rubeis 43 a Udine dalle 11 in poi saremo lì con un ricco programma, ma passa anche se non vuoi partecipare a niente anche solo per fare un saluto!

* “Striaments” in friulano viene dalla parola strie/strega e significa appunto incantesimo, magia insomma COSE DA STREGHE!

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PER VOI CHE VI SENTITE ASSOLTI

Nostro intervento al termine del corteo transfemminista contro la violenza di genere che si è tenuto a Udine il 25 novembre 2023

“Per voi che vi sentite assolti”

Novembre 2023, la storia si ripete: l’ennesimo uomo ha deciso di uccidere una donna e siamo già stufe del can can mediatico che si scatena ogni volta che succede. Siamo stufe della narrazione del bravo ragazzo, di quanto fosse un gesto inaspettato, di quanto sia così incredibile e, a parole, inaccettabile quanto avvenuto. Lo sottolineiamo: A PAROLE è inaccettabile, perché, nei fatti, nulla si muove affinché qualcosa cambi davvero.

Hanno ragione le voci che si levano a denunciare il femminicida come figlio sano di questa società, a sottolineare che non sia una mela marcia, ma la norma.
Sappiamo che il femminicidio è solamente l’apice della violenza di genere, l’atto finale di una credenza pervasiva, come espresso con forza da Elena Cecchettin, che il patriarcato vorrebbe vedere zitta e piangente in casa. A lei va tutta la nostra solidarietà in questo momento. Sappiamo -come lei- di vivere in una società misogina, sessista, omofoba, transfobica, razzista e classista, costruita per porre al vertice della piramide l’uomo (principalmente bianco eterosessuale e cisgenere) ed è a voi uomini che ci rivolgiamo.

Voi uomini siete responsabili, nessuno Continua a leggere

Le strade sicure le fanno lx compagnx che le attraversano

Nei giorni scorsi abbiamo appreso, attraverso dei video ormai ben noti, che a Milano una ragazza indifesa è stata aggredita e malmenata ripetutamente da tre vigili con manganello, calci e spray al peperoncino.
Il giorno dopo un ragazzo a Livorno, già immobilizzato, è stato preso a calci in faccia e tenuto per il collo da due carabinieri.

Si tratta delle ennesime violenze sbirresche, che hanno come target le soggettività marginalizzate, razzializzate, queer e sex workers.

Sappiamo bene che non si tratta di casi isolati o di mele marce e che di fatto la gran parte delle violenze di Stato venga perpetrata lontano da telecamere indiscrete, rimanendo ai più sconosciuta.

Questi recenti episodi sono, in effetti, alcuni dei pochi casi di aggressione che sono stati immortalati dalle telecamere e che hanno quindi goduto di una certa attenzione mediatica. Attenzione che spesso, come in questo caso, si trasforma in puro voyeurismo.
I video, senza alcun rispetto per la vittima, sono stati diffusi dalle varie testate giornalistiche, veicolando una narrazione spesso razzista e transfobica e distogliendo l’attenzione dal reale problema: la repressione sistemica delle esistenze marginalizzate e non ciseteronormate. Continua a leggere

Streghe Vol(A)nti(nanti) sui muri di Udine

Riceviamo e diffondiamo volentieri questa iniziativa!

Violenza di genere: i dati italiani del 2020 sono un susseguirsi di percentuali aggravate dalla solitudine e dalla chiusura sociale. 

Mentre durante il lockdown  a livello nazionale  la violenza di genere in ambito familiare e domestico ha raggiunto nuovi tristi primati numerici, non sono nemmeno mancati gli episodi di stupro o tentata violenza ai danni delle donne a livello locale

Ricordiamo e riportiamo all’attenzione pubblica lo stupro di Capodanno, quello di ferragosto a Lignano, il tentativo di stupro all’ospedale di Udine avvenuto qualche settimana fa ai danni prima, di una donna in attesa di cure al pronto soccorso e poi, di una donna anziana ricoverata in un reparto, il recente episodio di via Cividale a Udine, dove all’inizio di Novembre cinque uomini tentavano di stuprare una donna e venivano fermati da un altro uomo che si trovava casualmente sul luogo.

Paradossale e al tempo stesso emblematica della logica che tiene in vita la cultura dello stupro é la narrativa di quest’ultima vicenda proposta dalla stampa locale, che preferisce mettere in risalto il carattere eroico dell’intervento da parte dell’uomo, il quale accorre a scongiurare l’aggressione, piuttosto che soffermarsi sulla gravità in sé dell’atto di violenza perpetrata ai danni della ragazza.  

Non sarà certo un caso che non ci si dilunghi sull’identita e nazionalità degli aggressori, in quanto evidentemente non strumentale al consueto discorso di criminalizzazione dello “straniero” e perciò non funzionale alle solite politiche razziste che alimentano liberticide politiche securitarie.

La violenza eteropatriarcale non va a colpire solo le persone che si identificano come donne, ma tutte le persone che non rientrano nella divisione binaria dei generi e degli orientamenti sessuali, come le persone lesbiche, trans, queer o qualsiasi altra identità di genere che in questa società viene marginalizzata e soffocata.  

Come é impensabile separare le violenze su persone di colore e/o immigrat* dal contesto politico razzista in cui vengono attuate e subite, così é fondamentale comprendere che ogni atto di violenza sessista, omofoba, transfobica, non fa altro che riaffermare il potere eteropatriarcale e il dominio degli uomini sui corpi delle donne e delle persone lesbiche, trans, queer o qualsiasi altra individualità oppressa perché appartenente ad una categoria diversa dal modello universale maschile eterosessuale. 

Ribadendo che non sentiamo assolutamente il bisogno di farci proteggere da uomini-eroi (con o senza divisa), ma anzi rifiutando completamente questa logica che relega l’aggressione a un fatto quasi di sfondo e che ne pone in secondo piano la matrice sessista, esprimiamo solidarietà verso tutte le vittime di violenza eteropatriarcale, lesbofobica e transfobica. 

La cultura dello stupro colpisce ogni donna, lesbica, persona trans, gay, queer. 

Lo stupro di una donna, di una persona lesbica, trans, gay, queer è un atto di violenza, terrore e limitazione rivolto a tutt*. 

Inchiodiamo gli uomini e le istituzioni alle loro responsabilita’ e identifichiamo in queste ultime le vere fautrici di una violenza strutturale a cui ci opponiamo come soggettivita’ antirazziste, antifasciste e antisessiste.  

Mentre scriviamo questo, probabilmente già non esaustivo, elenco di atti di prevaricazione violenti, apprendiamo di un altro femminicidio in provincia di Pordenone, quasi a sfottò, proprio il giorno contro la violenza maschile sulle donne.

La MERDA FEMMINICIDA L’omicida ci ha pure provato a parlare di black out  e i media non hanno lesinato ad usare queste parole quasi per minimizzare la responsabilità del gesto. E poi…nemmeno 24 ore dopo, l’ennesimo atto di revenge porn ai danni di una donna che non ne vuole sapere più di un uomo e che si ritrova minacciata di essere buttata on line nuda.

BASTA!

Non perdoniamo e non ci lasciamo sottomettere e rivendichiamo
l’autodifesa femminista!

Patriarcato: gioiremo solo quando sarai bruciato!

Streghe vol(A)nti(nanti)